Bambini ribelli e inizio scuola

Quando un bambino si “ribella” alle regole imposte dalla famiglia, spesso si instaura un circolo vizioso per cui i genitori danno altre regole e/o punizioni e il bambino diventa ancora più irrequieto. Ecco alcuni consigli per evitare di sbagliare:
· valorizzare è meglio di punire: il rinforzo positivo è molto più potente della sanzione , il che non vuol dire, però, rinunciare a dare dei limiti che sono necessari per la crescita;
· trascorrere tempo di qualità con lui: aiuta il bimbo a sentire che l'adulto gli vuole bene anche se spesso si “comporta male”;
· l odare il bambino quando fa bene qualcosa e invitarlo a svolgere piccoli compiti migliora la sua autostima ;
· i genitori dovrebbero ignorare gli atteggiamenti lievemente oppositivi del figlio e intervenire solo verso quelli più forti. Nei casi gravi, invece, è meglio mostrarsi dispiaciuti più che arrabbiati!
Tuttavia, anche un buon approccio non assicura risultati immediati e può essere faticoso (e talvolta frustrante) per l'adulto. In ogni caso, per modificare i comportamenti oppositivi ci vuole tempo, è indispensabile che l'azione educativa diventi una prassi quotidiana coerente e consolidata.
Bisogna ricordare che nessuno nasce genitore e sicuramente è il ruolo più difficile da affrontare nel corso della vita: anche se ci sentiamo inopportuni, i bambini devono comunque ricevere una giusta educazione. Educare significa turare fuori il meglio del proprio figlio, rispettandone il carattere, la sensibilità e non riversare su di lui le nostre aspettative!
Il primo atto d’amore che possiamo fare verso i nostri figli è lasciarli liberi di essere ciò che vogliono, imparando a porci come guide che possano scegliere di seguire.
Inoltre sta per iniziare la scuola e per cominciare bene l’anno scolastico 2019/2020 ci sono tante faccende da sbrigare. Il ritorno a scuola a settembre è un evento traumatico che rompe le routine vacanziere degli studenti. Per cominciare l'anno scolastico (che durerà fino a giugno) le cose da fare sono parecchie, in particolare occorre iniziare a riprendere le classiche abitudini, cioè andare a letto sempre alla stessa ora per potersi alzare carichi al mattino e ben riposati, evitare di affaticare la mente con videogames o computer fino a tardi, finire i compiti delle vacanze fa sì che il bambino/ragazzo inizi il nuovo anno senza alcun tipo di ansia.
I sentimenti che il ritorno all’attività scolastica provoca soprattutto nei bambini spesso è confuso: da un lato vi è un malessere al pensiero di sottostare a orari e compiti o dare inizio a qualcosa di sconosciuto, ma dall’altro vi è l’emozione nel rivedere i propri amici e compagni, e di affrontare una nuova esperienza. Le varie fasce d’età, nascondono cause e problemi diversi.
Lo stato emotivo che ritroviamo più spesso all’inizio di un nuovo cammino, proprio per l’incertezza che il nuovo e il cambiamento comportano, è proprio l’ ansia o lo stress .
E’ necessario quindi che i genitori, in primis, e gli insegnanti poi, trovino il metodo giusto per rendere questo momento meno difficoltoso e far sì che lo studente, che sia un bambino o un’adolescente comprenda che si tratta di un passaggio da vivere al meglio.
La paura del rientro a scuola potrebbe però non essere dovuto alla personalità dell’alunno, ma il riflesso di situazioni più gravi: stress casalingo, problemi di apprendimento o situazioni di bullismo. Per questo motivo è fondamentale comprendere le motivazioni che si trovano alla base di questo rifiuto, e affrontarle con estrema serietà.
Per i bambini dell'infanzia e della primaria il principale problema da affrontare è il distacco genitore-bambino,per i ragazzi più grandi invece si tratta di una fase di transizione dove da un lato si vorrebbe essere autonomi, ma dall'altro ci sono ancora le esigenze di un bambino che sta crescendo. La pressione sociale è notevole e non sempre il ragazzo è in grado di assorbirla. Per i genitori riconoscere i problemi derivanti dal passaggio da un grado di scuola ad un altro, non è semplice, visto che solitamente in quest’età il ragazzo tende a non voler condividere le proprie esperienze con i genitori. In questa fascia di età, la mancata voglia di andare scuola può essere in alcuni casi legata al bullismo o ad altre difficoltà scolastiche, come i disturbi dell’apprendimento, che non permettono al ragazzo di raggiungere i traguardi desiderati.
Incoraggiamo i nostri figli verso l'autonomia e curiamo la socializzazione dei più piccoli. Per ridurre lo stress e l’ansia, è giusto organizzarsi la sera prima (anche durante l’anno), preparando, insieme al bambino, lo zaino e gli abiti; per il primo giorno è importante anche svegliarsi prima per non rischiare di fare tutto frettolosamente e quindi arrivare a scuola con l’ emozione del primo giorno e l’ ansia di non “essere pronti”. Soprattutto per il primo giorno è bene accompagnare i figli a scuola , lasciando scegliere, ai più grandicelli se questo è di loro gradimento, perché potrebbero aver voglia di dimostrarsi autonomi di fronte ai compagni.
Sperando di aver dato dei consigli utili, auguriamo a tutti Buon inizio di anno!!!









