Polisonnografia

Buon lunedì amici di facebook. La Farmacia Hallgass è sempre
attenta alla prevenzione! Un sonno ristoratore è di fondamentale importanza per
la salute fisica e mentale ed è per questo motivo che oggi parliamo di
POLISONNOGRAFIA. Se sei interessato puoi leggere l'articolo completo cliccando
sul link di seguito riportato.
La polisonnografia
è
un test diagnostico a cui si sottopongono gli individui con disturbi del
sonno
.
Durante la
notte, mentre il paziente dorme, una particolare strumentazione rileva e
registra alcuni parametri fisiologici fondamentali, come l'attività cerebrale,
la respirazione
, i livelli di
ossigeno ecc.
I rischi del test sono minimi e la preparazione all'esame è estremamente
semplice, in quanto non richiede alcune speciale precauzione.
Prima di parlare di disturbi del sonno, ricordiamo le caratteristiche del sonno fisiologico: esso è caratterizzato da due fasi principali, che si susseguono l'una all'altra per diverse volte (4-5 cicli di circa 90 minuti ciascuno):
· Fase NON- REM , o sonno ortodosso
· Fase REM , o sonno paradosso
Solo la corretta alternanza tra queste due fasi garantisce un riposo ristoratore.
La prima fase è contraddistinta da 4 stadi,
durante i quali il sonno si fa via via più profondo. I primi due stadi sono,
rispettivamente, l'addormentamento e il sonno leggero. Al terzo stadio, inizia
la fase di sonno profondo, che raggiunge il suo culmine al quarto stadio. È in
quest'ultimo momento che l'organismo si rigenera.
A ogni nuovo ciclo, la fase NON-REM dura sempre meno, lasciando maggiore spazio
alla fase REM. Durante questa fase, si rileva la presenza di movimenti oculari,
infatti il termine REM è l'acronimo inglese di Rapid Eye Movement
,
cioè proprio "rapido movimento oculare".
La fase REM è una fase in cui aumentano il battito cardiaco
e la f requenza
respiratoria
e si sogna. Tuttavia, è una fase caratterizzata anche da
uno stato, indotto da ormoni, di paralisi e rilassamento dei muscoli
.
Quando non si dorme bene, gli effetti negativi si ripercuotono sull'arco dell'intera giornata e, quando la situazione si protrae nel tempo, la qualità della vita peggiora e si può essere responsabili anche di incidenti (sul lavoro, stradali, ecc) dovuti ad una rallentata reazione dei riflessi fisiologici.
Recenti studi hanno dimostrato che 1,3 milioni di italiani sono affetti da disturbi respiratori del sonno, spesso non diagnosticati. Per acquisirne consapevolezza, basta conoscere alcune semplici regole:
· se si russa abitualmente da più di 6 mesi, sarebbe opportuno recarsi dal medico per effettuare opportuni controlli;
· se ci si sveglia di soprassalto con la sensazione di soffocamento;
· se al mattino ci si sveglia stanchi, col mal di testa, o se si avverte sonno durante la giornata senza che vi sia una ragionevole motivazione.
Queste e altre condizioni dovrebbero farci riflettere ed indurci a valutare la nostra qualità del sonno.
La polisonnografia è un test diagnostico che registra l'andamento e le variazioni di alcuni parametri fisiologici durante le fasi REM e NON-REM, nei soggetti con sospetti disturbi del sonno..
Lo strumento utilizzato per la registrazione di tali parametri è un apparecchio computerizzato, chiamato polisonnigrafo che viene collegato all'individuo sotto esame, tramite dei sensori cutanei, situati all'estremità di diversi cavi.
I parametri
registrati dal polisonnigrafo consentono di stabilire le anomalie delle fasi
REM e NON-REM e cosa ne altera la corretta alternanza.
In base ai risultati del test, un medico specialista delle malattie del sonno è
in grado di valutare la natura del disturbo notturno e pianificare la terapia
più opportuna.
l DISTURBI DEL SONNO PER I QUALI È INDICATA LA POLISONNOGRAFIA
La polisonnografia viene svolta quando si sospetta che il paziente soffra di:
· Sindrome delle apnee notturne , anche di natura ostruttiva che provoca, durante il sonno, delle interruzioni temporanee della respirazione.
· Disturbi del movimento correlati al sonno . L'individuo affetto da tali problemi è protagonista di movimenti involontari, solitamente con gli arti inferiori (è assai raro che vengano mosse le braccia o le mani ). Due esempi tipici di disturbi del movimento correlati al sonno sono: la sindrome della gambe senza riposo (RLS) e i movimenti periodici degli arti inferiori.
· Narcolessia . È una malattia neurologica che causa ripetuti attacchi di sonno e una continua sensazione di sonnolenza diurna. Chi ne soffre, si addormenta più volte nell'arco dell'intera giornata, anche quando è occupato in attività coinvolgenti.
· Disturbi del comportamento durante la fase REM . Soffrono di tali disturbi le persone che "vivono" fisicamente i propri sogni, con gesti di gambe o braccia, imprecazioni, agitazione ecc.
· Disturbi del comportamento durante la fase NON-REM (o disturbi comportamentali notturni della fase NON-REM) . Appartiene a questa categoria una serie di diversi problemi, come per esempio il sonnambulismo e il risveglio confusionale.
· Insonnia cronica . È l'incapacità di dare continuità al sonno notturno. Certe persone ne sono affette in modo cronico.
Ricordiamo che si tratta di un test indolore e per nulla invasivo.
Gli unici problemi che potrebbero insorgere sono legati alle irritazioni
cutanee provocate dall'applicazione sulla pelle
dei sensori del polisonnigrafo.
Cosa bisogna fare prima di sottoporsi all'esame. A partire dal pomeriggio è
sufficiente non assumere
alcolici
e cibi
o bevande
contenenti caffeina,
in quanto possono disturbare il sonno notturno, alterando i risultati della
polisonnografia.
I sensori vengono applicati sul cuoio capelluto
, sulle tempie, sul torace
e sulle gambe,
per mezzo di un adesivo o un collante.
Il sensore per la misurazione dei livelli d'ossigeno rappresenta un'eccezione,
rispetto agli altri: è, infatti, una sorta di clip da applicare in genere al
dito indice.
I parametri misurati o monitorati durante la polisonnografia sono: le onde cerebrali (che descrivono l'attività del cervello), i movimenti oculari, il battito cardiaco, la respirazione, i livelli d' ossigeno nel sangue e i movimenti degli arti (sia inferiori che superiori).
La registrazione comincia quando il paziente si addormenta e termina quando il paziente si sveglia. In genere, in assenza di intoppi, dura tutta la notte.
Ovviamente, se il paziente avverte un malore improvviso ha la possibilità di comunicarlo al personale medico, mediante il sistema audio di cui è dotata la camera per la notte. Il personale medico si trova nelle immediate vicinanze, appena al di fuori della stanza; pertanto, può intervenire immediatamente
Al risveglio, la registrazione viene
interrotta, lo strumento e i sensori vengono scollegati e il paziente può
tornare immediatamente a casa.
I risultati dell'esame verranno rilasciati dal medico del centro ospedaliero,
in cui è avvenuta la polisonnografia, soltanto qualche giorno più tardi. La
loro interpretazione, infatti, richiede diverso tempo.
I risultati dell'esame vengono analizzati, prima, da un tecnico del personale,
poi, da un medico specializzato in malattie del sonno. Solo ad analisi
conclusa, ne verranno discussi gli esiti con il paziente e verrà pianificata
l'eventuale terapia.
I dati che emergono dalla polisonnografia servono a confermare i sospetti di
partenza del medico e permettono di stabilire il trattamento terapeutico più
adeguato. Tra i più comuni disturbi del sonno ricordiamo l'EDS, cioè
l'eccessiva sonnolenza diurna, sintomo che si presenta con marcata sonnolenza
accompagnata da mancanza di energia. Spesso rappresenta l'anticamera di un
disturbo molto più serio, cioè la SINDROME delle APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO
(OSAS). Questa è una condizione patologica caratterizzata da sonno agitato e
non ristoratore, risveglio difficoltoso e mancata voglia di affrontare la
giornata. Normalmente si assiste ad eccessiva sonnolenza subito dopo i pasti,
anche se si è in attesa al semaforo.
L'apnea notturna infine viene definita come un evento caratterizzato da una pausa nella normale attività respiratoria che provoca mancanza di aria ai polmoni. Ciò determina una riduzione dell'ossigenazione sanguigna, con una rapida attivazione cerebrale che serve per interrompere l'apnea.
In questi casi si ricorre sempre più spesso all'uso della ventilazione meccanica a pressione positiva continua (in inglese CPAP , acronimo di Continuous Positive Airway Pressure ). E' un metodo di ventilazione respiratoria utilizzato principalmente nel trattamento delle apnee del sonno .
La ventilazione in modalità PAP viene comunemente impiegata per pazienti con grave insufficienza respiratoria , inclusi i neonati prematuri. In questi soggetti, la ventilazione PAP può prevenire la necessità di intubazione endotracheale, oppure può permettere di rimuovere l'intubazione più prontamente.
Le macchine PAP vengono principalmente usate dai pazienti nelle loro abitazioni per il trattamento dell' apnea del sonno , disturbo in cui le vie aeree superiori si restringono parzialmente sino ad occludersi durante le fasi più profonde del sonno, provocando un brusco risveglio del soggetto. Gli apparecchi per la PAP riescono a contrastare questo fenomeno fornendo un flusso di aria compressa attraverso una mascherina facciale (o nasale) e un tubo; a pressione dell'aria permette di mantenere pervie la vie aeree in modo che la respirazione resti regolare.
La macchina PAP eroga l'aria alla pressione prescritta. La pressione necessaria viene usualmente determinata da un medico dopo l'analisi di uno studio polisonnografico eseguito sotto la supervisione di un tecnico del sonno durante uno studio notturno in un laboratorio del sonno . La pressione titrata è la pressione dell'aria a cui la maggioranza, se la totalità, delle apnee e delle ipopnee vengono prevenute., Solitamente la pressione si misura in centimetri d'acqua ( cmH20 ). Una tipica macchina PAP può fornire pressioni tra i 4 ed i 20 cm d'acqua; unità più specializzate possono fornire pressioni fino a 25 o 30 cm.
Il trattamento con la macchina PAP è altamente efficace nella sindrome delle apnee ostruttive , anche se a volte si hanno soltanto miglioramenti parziali. Alcuni pazienti notano il miglioramento della qualità del sonno dovuto al trattamento con la PAP già nella prima notte d'utilizzo.
Alcuni pazienti candidati all'utilizzo della PAP sono riluttanti ad accettare questa terapia dal momento che la maschera facciale, a volte soltanto nasale, e il tubo che la collega alla macchina sembrano poco comodi e ingombranti e talvolta il flusso d'aria che deve essere somministrato deve essere regolato a un livello vigoroso e rumoroso. Alcuni pazienti si adattano al trattamento in poche settimane, altri devono fare molte prove di maschere e apparecchi per potersi adattare all'uso quotidiano, infine altri interrompono il trattamento completamente già nella prima settimana.
L' accettazione della terapia da parte del paziente può migliorare grazie al sostegno di un'équipe medica durevole che disponga di vari tipi di maschere e apparecchi e che permetta al paziente di scegliere tra varie apparecchiature e maschere PAP . I produttori delle PAP frequentemente offrono modelli diversi a differenti prezzi e le maschere PAP hanno molte diverse dimensioni e forme, consentendo ad alcuni utenti di provare diverse maschere per trovarne una che si conformi perfettamente al loro viso ed alle loro necessità, abitudini e sensazioni.
Dormire bene si può ;)









