Alitosi: cosa è e come prevenirla

Se ne parla sempre poco, sembra non riguardare mai noi, eppure l'alitosi ha un impatto estremamente negativo sulle relazioni interpersonali. Oggi vediamo di cosa si tratta e quali possono essere gli opportuni rimedi.
Per alitosi si intende l'odore sgradevole dell'alito dovuto a differenti cause, siano esse patologie respiratorie, metaboliche, ecc, in altri casi, molto più semplicemente, ci sono alcuni alimenti che, una volta assunti, creano alitosi. Gli alimenti maggiormente rischiosi sono aglio , cipolla, bevande alcoliche, formaggi, alimenti grassi, olive, uova, i condimenti in generale, la maionese, lolio, il cioccolato, il latte, il burro, la panna, il salame, il prosciutto, il cavolo, i broccoli, il cavolo cappuccio, i carciofi e le sardine. E' stato dimostrato che alcuni di questi alimenti possono continuare a rilasciare cattivo odore anche fino a 72 ore dopo il loro utilizzo. Il frequente ingerimento di alcol influenza lalitos i, sia perché letanolo è un agente disidratante, sia perché i suoi prodotti catabolici vengono liberati dai polmoni tramite il flusso sanguigno.
Anche il tabagismo predispone allalitosi . Tuttavia, lalterazione provocata (alito dallodore caratteristico) scompare dopo un breve periodo di tempo (2-3 ore).
Ciò nonostante, il tabagismo è un fattore di rischio per altre condizioni che possono causare alitosi o la sensazione di alitosi , come la malattia parodontale, xerostomia (bocca secca) , disgeusia (alterazione del gusto), e altri.
Le cause prettamente orali sono quasi tutte dovute all'azione dei batteri sul materiale organico masticato: la cattiva igiene orale è stata tra le primissime cause di alitosi. Quando l'igiene orale è scarsa e/o non viene eseguita correttamente, aumenta la concentrazione di composti sulfurei volatili, pertanto lutilizzo del filo interdentale e la pulizia regolare della lingua sono più decisivi nel controllo dellalitosi che luso regolare del solo collutorio o della pulizia frequente dei denti.
Altra causa orale è la malattia parodontale (insieme di patologie relazionate ai tessuti di supporto dei denti come le gengive, legamento parodontale e losso alveolare). I pazienti con parodontite cronica generalmente presentano una maggiore concentrazione di composti sulfurei volatili intraorale, insieme ad altri segnali tipici come sanguinamento gengivale , presenza di tartaro, mobilità dentale, presenza di tasche gengivali/parodontali. La stessa secrezione salivale può indurre alitosi . È il caso del digiuno prolungato (senza attività masticatoria che stimoli la produzione di saliva), ritmo circadiano del sonno, alcune medicine che diminuiscono il flusso salivale, parlare continuamente e lesercizio fisico. Il PH (più alcalino), la concentrazione di ossigeno (minore) e la composizione salivale (aumento della presenza di cellule epiteliali e residui cellulari) influenzano la produzione di composti sulfurei volatili. La spiegazione della comparsa dellalitosi a partire dai residui salivali si deve alla capacità di certi composti odoriferi (per esempio, indolo, scatolo, putrescina, cadaverina tra gli altri) di volatilizzarsi nei tessuti orali.
In questo caso, lo spessore della pellicola salivare ( residui di saliva ) sembra essere cruciale. Quanto minore lo spessore, tanto maggiore la volatilità dei composti. Inoltre, una minore quantità di saliva favorisce laccumulazione di batteri e materia organica nella bocca , poiché ne diminuisce la capacità di auto-pulizia. Anche diverse medicine di comune utilizzo possono diminuire il flusso salivare. Sono comunemente denominate medicinali xerostomici e includono gli antidepressivi, antipsicotici, anti-ipertensivi, inibitori della pompa protonica, tra gli altri.
Anche se sembra strano pensarlo, spesso all'origine del cattivo odore orale ci sono alterazioni funzionali di organi quali fegato e stomaco; le malattie epatiche, come la cirrosi, sono solite provocare un odore caratteristico. In questi casi vengono identificati composti come il solfato di idrogeno, limonene, metilmercaptano, dimetilsolfato e etinodiolo. I pazienti con malattia renale cronica, in emodialisi e chi ha ricevuto un trapianto di rene, possiedono abitualmente alito uremico. Studi recenti hanno dimostrato lassociazione tra lalitosi e alcune alterazioni intestinali, come la malattia infiammatoria intestinale.
Il diabete mellito può causare alitosi, principalmente dovuto allaccumulo di chetoni nel sangue, che vengono liberati durante lespirazione e causano il caratteristico alito da acetone.
Di contro lipoglicemia (dovuta a digiuni prolungati e diete povere in idrati di carbonio), gli stati febbrili e la disidratazione possono provocare alitosi. Nel caso del digiuno, la formazione di composti dellalitosi risulta dalla formazione di prodotti metabolici del catabolismo proteico e lipidico, come vie alternative della neogluconogenesi. Spesso si ha lalito cattivo dopo un lungo periodo di digiuno o al risveglio al mattino, dato che durante la notte il flusso salivale diminuisce. Quando si aumenta lintervallo tra i pasti, aumentano i depositi di saburra sul dorso della lingua e diminuisce il flusso salivale, per cui ci sono alterazioni nella sua composizione. Lo stesso succede quando aumenta la temperatura corporale (stato febbrile). Anche lesercizio fisico molto intenso può provocare ipoglicemia.
Le malformazioni e le malattie possono ostruire lostio dei seni paranasali. I principali malesseri di questi pazienti sono rinorrea posteriore, tosse, presenza di muco nella gola, lingua saburrale e alitosi . Una delle conseguenze della rinorrea posteriore è laccumulazione continua di muco purulento nella regione più posteriore della lingua, dove si concentra un secondo fuoco dellinfezione cronica che provoca alterazioni della flora batterica, che scatenano lalitosi. Esistono vari batteri, come quelli della famiglia dei Fusobatteri e Batteroidi, relazionati con la sinusite cronica , che possono produrre cattivo odore .
La respirazione orale influenza la quantità e composizione batterica della saliva. Chi respira oralmente ha una maggiore predisposizione a soffrire di alitosi.
Esistono casi di alitosi associata a gastrite, ulcera gastroduodenale, reflusso gastroesofageo, malattie infiammatorie intestinali, presenza di un corpo estraneo nella faringe, ernia iatale, ecc.
Nonostante ciò, un questionario sottoposto a 1551 pazienti ha associato significativamente lautopercezione dellalitosi con sintomi gastrointestinali. Frequentemente, le disfunzioni dellapparato digerente generano lautopercezione dellalitosi , ovvero causano malessere ai pazienti (per esempio: cattivo sapore in bocca, sensazione di bruciore) che fa credere loro di soffrire di alito cattivo. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, nessuno attorno a loro lo percepisce ( pseudo-alitosi ). Essendo l'alitosi una condizione sgradevole ed imbarazzante caratterizzata dall'emissione di aria maleodorante dalla bocca, l'impatto sulla vita sociale è enorme: spesso si assiste ad una riduzione della comunicazione orale, interponendo maggiore distanza interpersonale, addirittura limitando le uscite con gli amici e diventando compulsivi nel lavaggio dei denti. Pertanto limita la vita sociale, aumenta lansia , interferisce nelle relazioni intime e diminuisce la felicità globale di chi ne soffre.
Tra i rimedi più semplici da applicare ricordiamo che:
- l'assunzione di maggiori quantitativi di acqua mantiene la bocca umida, in modo da ripulire continuamente cavo orale e denti, facilitando la rimozione dei batteri;
- prestare la massima attenzione alla pulizia della bocca, non soltanto spazzolando correttamente i denti, ma anche pulendo in profondità lingua e interno guance, in particolar modo al mattino;
- usare il filo interdentale ALMENO una volta al giorno;
- masticare lentamente aumenta la digestione dei cibi e riduce la possibilità di sviluppare cattivi odori;
Come abbiamo già ricordato più volte, una vita sana ed equilibrata insieme ad una alimentazione bilanciata sono fondamentali per mantenere un buono stato di salute:
- Bere molta acqua (2 litri/giorno ca.) aiuta a tenere pulito il cavo orale e previene la secchezza delle fauci (possibile causa di alitosi);
- yogurt e latte acidulato: sembrano ostacolare la formazione di alitosi. In effetti, l'acidità dei suddetti prodotti può favorire la digestione, assicurando un alito più fresco;
- Sedano e verdura cruda a volontà aiutano a mantenere fresca e pulita la bocca;
- Evitare il consumo di alimenti di difficile digestione , come fritture ed alimenti ricchi di grassi e troppo saporiti;
- Alimenti eccessivamente speziati .
- Aglio e cipolla. Se non si riesce proprio a farne a meno, abbinare questi alimenti ad una generosa quantità di prezzemolo .
La fitoterapia ricopre un ruolo di prestigio nella prevenzione e nel trattamento dell'alitosi (soprattutto quella di tipo fisiologico ):
- Avocado è indicato come rimedio contro l'alitosi per le proprie capacità digestive e per la sua ricchezza in fibre
- Colluttori formulati con sostanze disinfettanti ed antibatteriche (oli essenziali):
- Limone ( Citrus limon )
- Mandarino ( Citrus nobilis )
- Arancio amaro ( Citrus aurantium)
- Tisane digestive e stimolanti le secrezioni salivari e biliari:
- Finocchio ( Foeniculum vulgare )
- Anice ( Pimpinella anisum )
- Decotto di cumino dei prati ( Carum carvi ): proprietà digestive, utile rimedio naturale contro l'alitosi dipendente da disturbi gastrici
Concludiamo
dicendo che l'alitosi "fisiologica" - ovvero dipendente
dall'assunzione di alcuni cibi nemici dell'alito fresco - è presto mascherabile
mediante un'accurata igiene del cavo orale; l'effetto "alito pesante"
svanisce non appena l'organismo elimina completamente quel dato alimento.
In simili circostanze, non è necessario procedere con alcun trattamento medico
specifico. L'alitosi dipendente da una patologia del cavo orale richiede in
primis la cura della malattia sottostante. Per esempio, le carie possono
richiedere un'accurata otturazione
, mentre le pulpiti una devitalizzazione
od
un' estrazione
.
La guarigione della malattia dentale provoca, di riflesso, l'allontanamento
dell'alito cattivo. L'alitosi dipendente da problemi gastrici, renali o
respiratori può essere debellata solo dopo aver curato alla radice la causa
scatenante.









